L’Italia è una nazione basata sui professionisti. In effetti le statistiche dicono che sono moltissimi: dall’area economica (commercialisti, consulenti del lavoro) a quella tecnica (architetti, ingegneri, geometri) a quella medica o parasanitaria.

Se sei un professionista, sai bene che quotidianamente sei sottoposto a rischi di varia natura.

Quello che forse non sai è che se provochi danni causati a terzi dallo svolgere della tua professione sarai tu a risarcire, di tasca tua, il danneggiato.

E nell’ambito della responsabilità civile questo vuol dire spesso dover tirare fuori molti soldi e da qui nasce il problema più grande: la perdita di patrimonio proprio.

Nel caso in cui tu faccia parte di una categoria professionale per la quale vige l’obbligo a contrarre polizza assicurativa professionale queste richieste di risarcimento potrebbero (il condizionale non è a caso, tra poco scoprirai perché) essere pagate dalla compagnia di assicurazioni.

Come se ne esce allora?

In questo breve articolo cercherò di aiutarti e fare chiarezza su come scegliere la polizza professionale.

Immagino che la tua giornata tipo sia svolta tra mille impegni lavorativi e familiari (sono marito e papà di due bimbi quindi ti capisco benissimo perché siamo sulla stessa barca), quindi non hai fisicamente il tempo di approfondire tutto.

Inoltre c’è un problema di tipo normativo, derivante dal fatto che il legislatore ha imposto l’obbligo a stipulare la polizza professionale, ma non ha definito dei paletti ben precisi su come queste polizze dovessero essere strutturate (Riforma delle professioni – Decreto legge n.138/2011, convertito in legge n. 148/2011).

Quello che è successo dopo era inevitabile: il mercato assicurativo si è trovato a dover gestire centinaia di migliaia di professionisti che avevano a quel punto l’obbligo a dover sottoscrivere una polizza assicurativa RC Professionale, senza sapere bene come muoversi, con poco tempo a disposizione per valutare tra le molte proposte sul mercato e con il desiderio però di non fare la scelta sbagliata.

Ma il rischio professionale è un mercato di nicchia, va scelta la compagnia giusta (e spesso le polizze migliori non sono delle compagnie retail a cui tutti sono abituati), la polizza corretta e che soprattutto risponda nella maniera adeguata se dovesse servire.
Inoltre anche gli intermediari assicurativi si sono ritrovati con una domanda elevata, ma molto spesso le agenzie e intermediari generalisti non hanno le competenze tecniche per consigliare al meglio il professionista.

D’altronde in un settore così vasto come quello assicurativo non si può sapere tutto, di tutti i rami. A pensarci bene è come in medicina, se ho un problema ad una gamba vado dall’ortopedico non dal medico generalista.